Presentato questa mattina il consuntivo di fine anno presentato oggi dal Comando provinciale dei Carabinieri di Napoli. Il documento illustra il bilancio dell’attività svolta nel 2025 nel capoluogo e nell’area metropolitana. I numeri restituiscono la dimensione dello sforzo messo in campo: nei dodici mesi appena trascorsi i reparti dell’Arma hanno arrestato 3.495 persone e ne hanno denunciate 13.295. Ventuno i latitanti catturati, molti dei quali inseriti negli elenchi ministeriali e rintracciati anche all’estero. Complessivamente sono state identificate 424.286 persone e controllati 233.511 veicoli.
Lotta alla criminalità e agli eco-reati: il bilancio 2025 dei carabinieri di Napoli e provincia
Sul fronte del contrasto al traffico di stupefacenti, il 2025 è stato caratterizzato da risultati di rilievo: centinaia di arresti e sequestri di droga per diverse tonnellate, a testimonianza di un’attività investigativa continua e articolata. Importanti anche i dati relativi alle armi: al 1° dicembre sono state sequestrate 189 armi da fuoco, 141 armi da taglio e 374 armi improprie, tra cui nunchaku, mazze e tirapugni.
Grande attenzione è stata riservata anche alla sicurezza stradale. Nel corso dell’anno sono stati sottoposti a sequestro 5.620 veicoli, 3.303 sono stati fermati amministrativamente e sono state elevate 25.880 contravvenzioni. Le sanzioni per violazioni al Codice della Strada hanno superato complessivamente i 21 milioni di euro. Tra le infrazioni più gravi spiccano 4.591 casi di guida senza assicurazione, 3.372 senza patente e 4.719 senza revisione.
Operazioni “Terra dei Fuochi”
Un capitolo rilevante dell’attività del Comando provinciale riguarda la tutela ambientale e il contrasto ai reati nella cosiddetta “Terra dei fuochi”. I Carabinieri operano in sinergia con le altre Forze di Polizia, l’Esercito Italiano e la Polizia Metropolitana di Napoli, sotto il coordinamento informativo-operativo dei Carabinieri Forestali, attraverso la “Control Room” del Comando Regione CC Forestale “Campania” e la direzione generale affidata al Prefetto.
Accanto ai dati, il consuntivo 2025 ha voluto dare spazio alle storie e ai volti di chi, ogni giorno, rende concreti quei numeri. A sottolinearlo è il Generale B. Biagio Storniolo, Comandante provinciale dei Carabinieri di Napoli: «I dati hanno il loro peso, certo, ma a fare davvero la differenza sono le persone: professionisti spesso silenziosi, lontani dai riflettori, senza i quali nessun ingranaggio funzionerebbe alla perfezione. Dietro ogni numero c’è un carabiniere che investe in competenza, cuore e pazienza infinita».
Emblematica l’attività del Nucleo Investigativo – Sezione Cyber Investigations, raccontata dal maresciallo ordinario Antonio Silvestre: un lavoro fatto di pazienza, incastri e verifiche, in cui le tracce digitali diventano la chiave per smascherare chi crede di poter restare anonimo dietro uno schermo.
Centrale Operativa: le linee del 112 ricevono in media oltre 3.200 chiamate al giorno
Il maresciallo maggiore Bonaccorso descrive un lavoro fatto di rapidità decisionale, lucidità e umanità, dove la soddisfazione più grande è sentire dalla pattuglia la frase: «Arrivati in tempo». Particolare attenzione è stata dedicata al contrasto alla violenza di genere. Il capitano Valentina Bianchin, comandante della Compagnia di Casoria e specializzata sul fenomeno, sottolinea il valore umano dell’ascolto e della protezione delle vittime: un impegno che va oltre l’aspetto tecnico e che trova la sua ricompensa nei segnali di rinascita delle donne seguite.
Fondamentale anche il contributo delle investigazioni scientifiche. Il tenente colonnello Giuseppe Peluso, comandante della sezione investigazioni scientifiche del Nucleo Investigativo di Napoli, racconta un lavoro fatto di silenzio, osservazione e precisione estrema, dove un dettaglio apparentemente insignificante può diventare decisivo per la giustizia.
Fuochi fuorilegge
In primo piano anche l’attività degli artificieri, particolarmente intensa in questo periodo dell’anno. Tra gli interventi più recenti, l’arresto di un 21enne a Pollena Trocchia trovato in possesso di 21 chili di “cobra” nascosti in un negozio di ortofrutta, e i controlli alle aziende pirotecniche disposti a livello ministeriale e coordinati dalla Prefettura di Napoli. A Cimitile, i militari di Castello di Cisterna hanno sospeso un’attività di vendita di materiale pirotecnico priva della necessaria comunicazione di inizio attività, sequestrando 2.563 fuochi d’artificio per un totale di 205 chili di massa attiva. Il luogotenente Gaetano Savarese descrive il lavoro degli artificieri come un equilibrio costante tra preparazione tecnica, concentrazione e consapevolezza del rischio.
Contrasto alla criminalità organizzata
«La lotta alle mafie non è fatta solo di grandi numeri – sottolinea il Generale Storniolo – ma di indagini lunghe e complesse che colpiscono i clan nei loro assetti, nelle loro economie e nei loro equilibri». Sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri hanno condotto numerose operazioni di rilievo contro i principali sodalizi criminali del territorio.Tra queste, l’operazione del 2 dicembre 2025 che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza cautelare nei confronti di 21 persone legate al clan Licciardi dell’Alleanza di Secondigliano; quella del 17 novembre nei territori di Nola, Cicciano e Casamarciano contro il clan Russo, con 44 misure cautelari; l’intervento del 12 settembre a San Giovanni a Teduccio che ha fatto luce sulla rottura della pax mafiosa tra i clan Rinaldi-Reale e D’Amico “Gennarella”; l’operazione del 29 luglio a Caivano contro il clan Ciccarelli; e il maxi intervento del 25 giugno a Ponticelli che ha restituito legalità a un’area occupata abusivamente e trasformata in roccaforte del clan De Martino.
Nel corso dell’anno sono stati inoltre colpiti clan attivi nei quartieri occidentali e smantellati sodalizi dediti a forme innovative di narcotraffico, come il “delivery della droga”. «Colpire la criminalità organizzata – conclude il Generale Storniolo – significa restituire spazi di libertà ai cittadini onesti e riaffermare la presenza concreta dello Stato. È una battaglia che non si ferma e che continuerà anche nel 2026 con la stessa determinazione».

