Giugliano, il peso delle tangenti sulla politica locale

Scritto il 05/02/2025
da Redazione

Non erano le divergenze politiche a far cadere le amministrazioni, ma il denaro. Dalle carte dell’inchiesta sulla tangentopoli giuglianese emerge chiaramente come tangenti e spartizioni abbiano influenzato decisioni e alleanze.

Giugliano, il peso delle tangenti sulla politica locale

I consiglieri Liccardo, Guarino e Casoria, arrestati insieme all’ex sindaco Poziello, parlano esplicitamente di questi meccanismi con Andrea Abbate. Quest’ultimo, forte della sua parentela con un reggente del clan, tenta di mediare per salvare Poziello, ma senza successo. I consiglieri vogliono farlo cadere perché non ha rispettato i patti, escludendoli dalla divisione delle somme. Per loro, secondo le intercettazioni, contavano solo i soldi.

L’ultima carta da giocare era chiedere alla camorra di bloccare la firma delle dimissioni. Ma anche questo piano fallisce. Abbate lo spiega chiaramente in un’intercettazione: “Bastava che portava il formaggio e bastava che io dicevo a Mimì ’O Pesante chiama a questi due”. Un sistema marcio, dove il potere non si decideva nelle urne o nei consigli comunali, ma nelle stanze dove si contavano i soldi.